Oggi parte la rubrica: "Racconti".
Questa iniziativa ha lo scopo di proporvi una storia a
puntate, come le serie tv.
Ho deciso di partire col genere fantasy perché è quello che
più mi accompagnato durante la mia infanzia, ma non mancheranno altri generi.
Questo che leggerete non è che la "prefazione" di
un racconto che sto scrivendo da diverso tempo.
Ogni due martedì verrà pubblicata una nuova parte del
racconto.
Buona lettura e al prossimo appuntamento gente
Canto di Apertura
La Storia degli Antichi Immortali
"E camminando lungo il sentiero alberato che sentii per la prima volta i detti dei vecchi saggi secolari, parlavano di come tutto intorno a loro fosse cambiato nel corso degli anni ma che non poterono fare niente anche se erano gli esseri più forti perché nati immobili.
Chiesero a me di aiutarli a riportare la serenità, mi chiesero di prendere le loro difese e in cambio mi avrebbero svelato il segreto dell’immortalità, un bottino pregiato per chi come me nacque sotto la maledizione della mortalità.
Così iniziai questo viaggio, senza capirne veramente il motivo, spinto da uno strano istinto, varcai le antiche porte dei castelli irrompendo i silenzi, predicando il verbo dei saggi racimolando seguaci raccogliendo le attenzioni dei cavalieri dorati che portarono la voce ai piani alti dove seduti su troni di diamanti c'erano i quattro signori dei mondi artificiali.
Presto si preoccuparono e scesero in piazza mentre la folla la verità acclamava, chiesero una spiegazione su quel che si vociferava, del perché le antiche distese di verde divennero polveri in pochi anni e come mai i lunghi fiumi non scendevano più dalla montagna.
I signori, in preda al panico, additarono contro di me colpe di stregoneria e la folla, facendosi scudo con la paura, iniziò a darmi la caccia dentro e fuori le mura.
Mi trovarono seduto accanto all'antica quercia che assaporavo in silenzio il fresco accarezzare del vento, mi alzai con calma tendendo le mani in alto in segno di non violenza, ma il timore di quel che non si spiega la fece scattare e mi ritrovai per terra con una ferita alla testa.
Mi giustiziarono davanti gli occhi di tutti, da lontano udivo piangere i giovani salici, e io inerme sapevo di aver fallito, e dopo aver sentito la fredda lama sul collo venni portato dove ogni problema veniva sepolto, in una buca nel nulla del deserto.
Ma il tramonto di quella giornata portò la pioggia e come un bruco nel suo bozzolo rinacqui trasformandomi in uno degli immortali, affondando le radici della vita nello scheletro del vecchio drago che col suo sospiro diede vita agli antichi facendoli camminare.
Un esercito di legno avanzava verso gli antichi castelli trasformando le polveri in germogli, facendo riaffiorare le piccole oasi e suscitando la curiosità dei monti che unendosi alla causa degli alberi svegliarono l'antica Fenice che dormiva all’interno dei vulcani.
Sbattendo le ali fece cadere polveri di fuoco che incendiarono il tesoro nero dei quattro signori che spaventati chiesero perdono ai vecchi saggi secolari che colmi di pietà non li uccisero e li esiliarono per l’eternità.
Ora riposa seduto sul trono nell’oasi protetto dai guardiani dell’antica giungla, nessuno ricorda il suo nome, ma tutti ricordano la sua storia"
Maister