lunedì 26 settembre 2016

Maledetta Domenica

"Maledette domeniche, dimmi di sì e partiamo per nuove frontiere, improvvisiamo, dammi la mano e partiamo, basta anche solo girare l’angolo, dimmi un po’, parlami, raccontami ciò che fatto è che piani hai per domani, vieni di nuovo a trovarmi, sai che amo la tua compagnia.
Maledette noiose domeniche, la sveglia che non suona, ma dentro la testa baldoria, apro gli occhi, che disordine, li richiudo sperando che mia madre passi a mettere in ordine, mi risveglio ma non è cambiato niente, i vestiti sulla sedia, la porta chiusa, la serranda abbassata e nessun odore di salsa nell'aria, sono cresciuto?
Maledette noiose giornate domenicali, dopo un pranzo preparato con fantasia improvvisata si ritorna in camera, finalmente riordinata, ma non ha il profumo di casa, dove sei mamma?
Maledetti pomeriggi domenicali, apro un libro e provo a studiare ma mi distraggo, metto un po’ di musica per ammutolire il silenzio, manca il brusio dalla cucina, mio fratello che cazzeggia, il cane che scodinzola, mia madre che grida, mio padre che guarda la partita, intorno niente di vivo, guardo i social, mi annoio, provo a studiare ma mi perdo in un ricordo, cerco la giusta foto e parte il film, mille avventure, dalle prime alle ultime, con gli amici di sempre, uniti da un voto infrangibile, un filo invisibile, un patto firmato col sangue, qualcosa di indivisibile, una sensazione bellissima mi pervade la mente, ringrazio di cuore di avervi incontrato, grazie per ogni singolo istante, grazie perché con voi mi sento grande, suona lo scaccia pensieri e ritorno con la mente in testa e i piedi a terra, sono passate ore e sul libro c'è già la polvere, chiudo tutto, faccio una doccia calda.
Maledette sere domenicali, dopo cena non trovo niente da fare, affogo nell'ennesimo film perché non prendo sonno, mi accompagno con una tisana che mi rilassa, spengo la luce, la testa sul cuscino, coperte fin sotto il mento, guardo l'ora, è già l’una e mezza, domani è lunedì, partirebbe una bestemmia, guardo meglio, non ho attivato la sveglia, do un’occhiata in giro, non c'è mamma che mi sveglierà, sono grande? Se mi addormento sul divano mi risveglio nel letto per magia dopo che mi ha accompagnato mio padre? Mi sa di no.
Maledette domeniche, fra 7 ore devo prendere la navetta, pari non passare mai ma la notte non ti risparmi e vai di fretta, maledetta domenica"

Maister94



"La domenica è quel giorno che la mattina hai sonno, il pomeriggio hai mal di testa e la sera hai la paranoia del lunedì"













sabato 24 settembre 2016

La Giornata di un Universitario

"Hai più paura di rimanere al buio o di non dormire? Io ho più paura di bucare le tasche e non saperle ricucire! È triste cucinare per se stessi, figuriamoci solo per sé stessi! Che se poi fai un piatto come si deve da chi ti prendi i complimenti? Con chi parli? Con chi ti intrattieni? Il cellulare a tavola non si usa, accendi la TV e guardi canali con intrattenimenti, puntate già viste e riviste dove ridi per non rimanere in silenzio, ridi così forte da far sembrare la stanza piena, alzi il volume perché la tv si sente appena! Cali sempre un po’ più di pasta, nella speranza che qualcuno ti chiami e ti dica “sto venendo a trovarti, aggiungi un posto a tavola”, gli rispondi “porta pure qualche amico che lo spazio qui avanza!”
Giornate monotone su scrivanie piene di libri, di briciole, di radiazioni, attenzione distratta da vibrazioni, o da ricordi!
Il pomeriggio passa, non oppone mica resistenza, vuole che arrivi subito la sera, fuori le luci si accendono e tu chiudi la finestra, resti all'interno e non sai più che succede all'esterno, potrebbe esserci un’apocalisse zombie, ma finché stai chiuso al sicuro non puoi vedere e quindi non puoi temere.
Ti sei dimenticato di scongelare la carne, ti sei dimenticato che la cena non la preparerà tua madre, sta sera niente piatti sofisticati, si va di cibo in scatola avvolto da contorni preconfezionati, un po’ di frutta se ci sta, ma non c’è niente di dolce, per dirla tutta non c’è nemmeno qualcosa di alcolico, lavi i piatti e passano le ore, nessuno esce più di casa la sera, tutti occupati a stare in relazioni casalinghe da convivenze in costruzione, ma che divertimento c’è? Fa bene scopare, ma ogni tanto l’aria va cambiato anche al cervello e non solo all'uccello che cinguetta uno o due volte al giorno per 20 giorni, poi per una settimana si ferma perché la sua amica è tornata bambina e si sporca le magliette di colore rosso! E non gli puoi nemmeno parlare delle volte, l’incazzatura è facile in quel periodo.
Ma torniamo a noi dal dopocena entusiasmante, la noia è divertente solo se si è in gruppo perché qualcuno propone qualcosa a un certo punto!
E così sono sempre queste giornate, finisco col perdere capelli sul cuscino molto prima delle due di notte, infastidisco il letto infilandomi tra lui e la sua consorte che uso come coperte per coprirmi dal freddo dell’isolamento, per proteggermi dal buio del silenzio.
E la notte illuminata da una luce bianca che non è la luna mi disturba il sonno, a dire il vero sono io che la faccio rimanere accesa! È quindi colpa mia se disturbo il mio sonno già turbato dai miei pensieri? Non ho molte scelte, fosse per me uscirei anche solo, ma mi sentirei ancora più solo anche se sopra ho le stelle, quanto vorrei poterle vedere da vicino, vorrei raggiungerle ma probabilmente sono già morte, forse una di loro mi ha visto da lontano e sta provando a raggiungermi, spero solo non esploda nel tragitto, se cade di qui esprimerò un desiderio, di quelli belli da raccontare a chi non vedi, a chi non senti, a chi non esiste ancora, uno di quelli che porta gioia, mi basta anche che mi porti solo fortuna per questo periodo che è una tortura, non ho un attimo di tranquillità, sta per finire tutto, il conto alla rovescia ha i numeri grandi e me li sento addosso, potessi ricomincerei per poi non finire di nuovo, non è debolezza e non la definirei codardia, se ci pensi scelgo sempre la stessa via, auguro pace e amore a chi mi indica la corretta direzione, ma anche a chi mi manda da tutt'altra parte, è in questo modo che è stato scoperto il nuovo mare, mi ci immergo, qui è bello il silenzio, qui è tutto verde assenzio, allucinazioni senza prezzo, che bello.
Tornando a letto realizzo cosa sto facendo, è tardi, buonanotte, vado via perché domani non lavoro e devo correre più della gazzella che scappa dalla luce dell’alba della morte con la criniera che la vuole mordere"

Maister94


"Un Esame per domarli.
Un Esame per trovarli.
 Un Esame per ghermirli.
 E nel corso di studio incatenarli"









giovedì 22 settembre 2016

Sonno


"Abbraccio ciò che ero e lascio per un attimo ciò che sono, navigo a ritroso su una nave in costruzione, cos'è questa sensazione? Il buio mi divora intorno, ombre si muovono fuggiasche alla ricerca di un appoggio,vorrebbero entrarmi dentro, mentirei se dicessi che non le sento.
Cerco una via di fuga, aria, ho i polmoni chiusi, sogno da vivo ma non percepisco, posso volare, attraverso i muri, silenzio! Vedo anime di carta danzare sul pelo dell’acqua che annegano appena sbagliano, toccherà anche a me? Sono solo carta? Che resterà di me? Non voglio essere un ricordo, non voglio che si parli di me al passato, voglio essere ricordato e presente!
Navigo mari nella mia mente aprendomi a una nuova concezione, posso superare quel limite? Sarà un miglioramento? Ho paura di non poter sopportare una nuova visione! A chi chiedo aiuto? Vago in dune deserte alla ricerca di oasi, sono solo? Amici dove siete? Rivoglio indietro il tempo che ho usato per non fare niente. Mi prenderei a schiaffi! Svegliati! Apri gli occhi! Corri! Insegui il bianconiglio, cado giù nel baratro dell’infinito.
Cerco mezzelune su cui aggrapparmi, scivolo, sempre più giù, dove il buio è sempre più intenso e fitto, nebbie mi avvolgono, le percepisco, vogliono la mia mente, vogliono giocarci e non farmi smettere di cadere, qui la storia si ripete in determinate sere, le palpebre si chiudono a inerzia, cos'è? Sto per vivere? Ci vediamo di la, quarta porta in fondo a destra"

Maister94



"Solo l'Oscuro apre e chiude le strade per Silent Hill"

martedì 20 settembre 2016

Come una Montagna


"E una volta mi sono sentito una montagna, non fraintendete, ciò che intendo non è sentirmi forte e grande, no, come una montagna sono pieno di gallerie scavate da persone che ritenevo amiche ma che mi han usato per arrivare dall'altra parte! e poi? Un ciao senza nemmeno un grazie, migliaia di buchi che scavano dentro, chi scava non lo fa per scoprire cosa nascondi al tuo interno lo fa solo per passarci attraverso! Ti sorridono mentre ti danno la mano, ti salutano mentre ti pugnalano credendo che una montagna resista a tutte queste ferite, credendo che sia immune a tutto questo! Ma la verità è che tremiamo pure noi anche se non sembra, appare che siamo fermi e immobili al contrario di chi aspetta senza pazienza, sopportiamo ad una ad una ogni trivella, resistendo al dolore di ogni giorno sperando che il mattino dopo sia cambiato il mondo, vorremmo fare qualsiasi cosa per aiutare il prossimo sapendo i rischi che si corrono, un altro al posto mio non farebbe lo stesso, mi chiedo allora perché mi capita tutto questo, perché mi capita di non conoscermi guardandomi allo specchio, perché tra tante persone mi sento diverso e solo se sto sotto un palco riesco ad essere me stesso! Urlo le mie emozioni tra le grida della gente anche se so che nessuno le sente, un’atmosfera che mi fa sentire parte di qualcosa, mi giro e mi sento supportato da ogni persona anche se quest'ultima di me non sa niente! Giorni come quello sono rari, bisogna fare il possibile per non dimenticarli, impressi nei ricordi fra tanti anni ritroveremo quelle emozioni che ci hanno spinto avanti e ancora una volta quei brividi attraverseranno tutto il corpo fino a fuoriuscire dai buchi che i cattivi han scavato pronte per essere sprigionate."


Maister94


"E se voi siete qui a questo concerto è perché un po' mi assomigliate, perlomeno di carattere. E se mi assomigliate spesso vi sentite soli, vero? Perché in sto paese la gente come noi si sente sola certe volte[...]Ci si sente soli o no? E invece stasera, vi dico: <<Non guardate sul palco, guardatevi fra di voi. Perché siamo tanti e non siamo soli, cazzo!>>"
(J-Ax - Meglio Live Tour 2012)

lunedì 19 settembre 2016

S.T.F. (Cambio Prospettiva)

"E prendiamo la Sensibilità come un vecchio gioco, uno di quelli da collezione, da mettere in vetrina in un esposizione con una targa che dice “guardate tutti quanto sono coglione”.
E prendiamo la Tristezza come fosse qualcosa che non si vede, che se non la mostri e sorridi sempre nessuno ti chiede se va tutto bene, prendiamola come un lusso da concederci ogni tanto, giusto per far parlare, giusto per non andare, giusto per far vedere a tutti che anche tu hai le lacrime, giusto per sentirsi coccolati come a letto, giusto per far sentire gli altri in difetto, giusto per provare un po’ di affetto, vorresti stare peggio ma va sempre meglio.
E prendiamo la Felicità come fosse un nemico, torturiamola e spezziamoli un dito, buttiamola in prigione insieme al me stesso coglione sperando che inizino ad andare d’accordo, a fare un film porno o ad avere un rapporto, e se nascerà qualcosa, cambierò prospettiva, inizierei a pensare che non vale la pena perdere la vita, ma siamo sempre in crisi, non ci nutriamo di sorrisi e voi che siete sempre felici, ci fate schifo al cazzo, non sono pazzo è che se state attraversando senza guardare vi metto sotto, mica rallento e suono il clacson."

Maister94



"Sceglierò qualche colpevole facendo la conta, qualcuno pieno di soldi che la vita la sfonda, con i vestiti firmati dalla banalità, con l'ignoranza scolpita nel DNA, darò fuoco alle piazze, farò crollare i palazzi, qualcuno a caso pagherà i tuoi sbagli, coprirò le signore per bene e i vicini gentili, vi farò avere paura delle persone infelici! Ora è tardi per dire basta e non mi importa più quanto mi costa! ora dichiaro guerra alla felicità! Ora rado al suolo questa città! Mentre i miei muscoli urlano insorgi, farò qualcosa di folle, brucerò questi sogni o la calma mi ucciderà! 
La calma è la virtù dei morti."
(Voina Hen - Ora Basta)

sabato 17 settembre 2016

Neve


"All'estate preferisco di gran lungo l’inverno, buttato sul divano col camino acceso, serie tv da vedere, accompagnate da una cioccolata calda da bere, è tutto più intenso quando c’è il freddo, ogni singolo movimento sprigiona un calore così forte che se chiudo gli occhi ancora lo sento.
Un rapporto d’inverno è meno fragile perché coperto dalla neve, cadono fiocchi e coprono tutto quello che c’è da vedere con gli occhi, tu sforzati e guarda oltre usando la tua immaginazione, oppure avvicina la tua mano verso il suo cuore e sentirai il calore, speriamo che duri questa neve, copre ogni problema brutto e nero con uno strato bello e bianco, l’unico dilemma rimane quello del riscaldamento, ma avvicinati a me e ci faremo da Sole, sciogliamoci come neve al calore, sperando che non appaiano gli stronzi, a galla, brutti e deformi, come i corpi di noi giovanotti, spero cada di nuovo la neve, in questo modo potrei ricominciare a vedere, come tutti quando d’inverno aprono la finestra per vederla cadere, tutti col naso in su, a vedere scenderla all'ingiù.
Questo è un modo mio di interpretare i rapporti, intensi quanto corti, tranne quelli sessuali, passando ore stando appiccicati, come i cerotti che abbiamo messo qua e là su alcuni ricordi, che non fanno male, ma che volentieri copriresti con strati di neve, dai falla cadere come zucchero a velo sulle torte, dai un sapore diverso a questo pan di Spagna, dammi un bacio e poi porgimi le altre labbra."

Maister94


"Credi sia colpa del sole?! Io mi fidavo di te, è il sale che scioglie la neve, è colpa delle tue lacrime! Un ruscello che parte dagli occhi, scende dalle guance e diventa mare! Fare sesso tutte le sere, non diventa amare!
La neve nasconde lo sporco, leviga gli angoli a primo impatto, sembra tutto così bello, ma è anche tutto così piatto!"
(Two Fingerz feat Dargen D'Amico - Neve)

Viaggio

"Ognuno ha il diritto, non per sua scelta, di prendere il tempo di un’altra persona senza poi restituirlo. Se mi chiedi "Com'è andata?" ti rispondo “Ho finito anche i minuti mi resta giusto qualche secondo”, ho dato a ogni singolo individuo conosciuto senza mai pretendere niente in cambio, forse qualche volta è capitato ma mi rimangio ogni pretesa e nell'attesa faccio un viaggio tra le stelle, la luna ubriaca mi racconta che si sente minacciata dalla sua metà oscurata, io le dico che a noi umani l’ombra è una buona compagna.
Sono ritornato giù con le mani sull'erba facendo su e questa volta ho incontrato due serpenti strisciare, uno più piccolo e uno più grande, mi sembrava stessero per giocare invece, il serpente più grande ha iniziato a mangiarsi quello piccolo ma una mano l’ha salvato all'ultimo minuto facendolo uscire intero e ho capito che ai problemi c’è sempre un rimedio che non sempre è interno e che ci stupisce provenendo dall’esterno.
Il rossore sta svanendo e io non sto capendo, se volo oppure viaggio stando fermo, buttami la cima che ti raggiungo ma apri la finestra, non vedi quanto fumo? Lasciamoci andare a queste nebbie, non le diradiamo ma ridiamoci si, metti a fuoco ancora di più, se senti il battito decelerare stai tranquilla è il segnale, stiamo per decollare"

Maister94


"Per i viaggi che intendo io non t'assisterà il muscolo"
(En?gma - All'Imbrunire)

venerdì 16 settembre 2016

Tempo

"Il tempo scorre veloce in certe ore, passa così in fretta che non fai in tempo a dirgli ASPETTA!, dov’è che vai così di corsa, corri più veloce di uno che ha appena rubato una borsa, dai fermati un po’, raccontami cos'hai visto negli ultimi anni ma non essere stitico, voglio conoscere i minimi dettagli, questa vita buffa è come la prima notte d’amore per una falena, cambia la durata ma non la sostanza.
Da piccolo mi sembravi non passare mai, adesso mi ritrovo ai venti e mi chiedo se ti fermerai; orme sulla riva è quel che siamo, se il mare è il futuro e l’onda il mezzo di trasporto, la sabbia è solo il luogo di passaggio.
Più ti rincorro e più ti vedo lontano, cerco un attimo ma non lo trovo, vorrei sostare ma non posso, questo tempo non aspetta, non importa quanto stretto lo si tenga, il tempo fugge, il tempo va di fretta!
E si potrebbe dire che il tempo fece attimi frenetici, noi siamo esseri cechi truffati da un sistema che riempie di sabbia sottile la clessidra, allungando il tempo della vita ma che accorcia il tempo di viverla"

Maister94


Turbine Magico

"Immerso in un turbine di emozioni magiche, con gli occhi chiusi prende forma un’immagine, mi avvolge come una coperta, il suo respiro mi sussurra all'orecchio mentre le sue dita disegnano onde sulla mia maglietta, la nebbia intorno fa da atmosfera mentre timidi baci prendono vita danzando senza toccare terra, è una sensazione calda e accogliente, mi sento quasi sciogliere, è proprio piacevole, le mani si sfiorano creando brividi, lei mi morde ma non lascia lividi, in un attimo mi dimentico del mondo e navigo in un oceano di magia, un posto ignoto, non ho paura, è quasi alchimia, mi fondo insieme a lei ed è il bacio il rituale magico che inizia con una scintilla e che ci porta via, chissà dove, ma non è importante, voliamo stando sdraiati in un tunnel colorato che porta alla luce quel che deve essere fatto.
Ora siamo qui, abbracciati, quasi incastrati con il tuo respiro che mi sfiora il collo e la tua mano stretta nella mia in segno di protezione quasi stessimo impugnando il nostro scudo, come fosse quotidiano combattere durante il sonno, non facciamoci disturbare questo sogno ma inizio a vedere la terra, ci vediamo presto, aspettami sveglia"

Maister94
Drawing by Francesca Colluto
"Perché tu sei un sogno in pratica, dea astigmatica"
(Dargen D'Amico feat Max Pezzali - Due Come Noi)

giovedì 15 settembre 2016

Sindrome di Stoccolma


"Non si può smettere di colpo, cancellare tutto e renderlo un foglio nuovo, ci sarà sempre qualcosa, un segno indelebile che ci terrà uniti coi piedi su questo mondo, nemmeno se mi avessi rapito e torturato, ma c'è qualcosa per cui non me ne sono andato, un sentimento di complicità, qualcosa che tiene la mia mente in una strana è perenne sindrome di Stoccolma, so che mi sto facendo del male ma gioisco se ti vedo gioire e sto triste quando la tua mano non mi colpisce e se per vederti felice devo soffrire vada pure non ho paura di morire.
Lividi e cicatrici che non spariscono, sono caduto dal letto mi creda, nascondo il freddo dentro una felpa nera, copro i tagli dietro la schiena, immergo le mani nella mia testa, manipolo pensieri per rimanere in tema, la gente guarda storta forse perché si nota una mezzaluna capovolta, un eclissi attorno alla palpebra che dura una settimana, era un gioco, non voleva, la prego, mi creda.
Fuori passa si, ma dentro non è così, riciclaggio di emozioni per sopravvivere a scontri interiori, una lama su un polso, fredda, liscia, sembra la tua pelle ma con la differenza di essere tagliente, non ricordo da quanto duri questa tortura, un fiore del male innaffiato dall'acqua di mare, terra condita di sale, freddo invernale nonostante l'estate, vento che non chiede e porta via, maestrale.
Ma come può continuare in questo modo, perdere la coscienza per essere troppo buono, soffrire per potersi sentire uomo, una storia da raccontare senza un finale, complice del criminale, parola fine all'inizio di questo crimine, sensazioni chiuse, perse, in catene, segni sulle braccia, mordimi finché non vedi il sangue, cercherò di non sporcare, fai pure, fai di me ciò che meglio credi, ciò che è meglio per tutti e due.
Non parlerò lo giuro, ho fatto una promessa, bucami la lingua per sicurezza, buttami da un dirupo, bendami, calpestami, tanto va bene finché per te va bene, tienimi a contatto più del dovuto come una lente, non gettarmi dopo l'uso come lamette."

Maister94




"Questa è dedicata a ogni donna incattivita, dalla mantenuta alla trattenuta in cattività! 
Non ti chiedo come ti sei fatta quella ferita so che tanto non mi diresti la verità"
(Dargen D'Amico feat Andrea Nardinocchi - Continua a Correre)




L'Accendino







"Ma ci avete mai pensato che le storie d'amore sono come gli accendini? Una fiamma che brucia ma che si consuma ogni volta che viene accesa; il trucco sarebbe di non accenderla mai o di ricaricarla ed è difficile scegliere la soluzione per mantenere quella fiamma viva tanto che molti preferiscono farla consumare e comprare un altro accendino."






"La nostra storia come un accendino, la fiamma che diventa più piccola ad ogni utilizzo ed io che mi ritrovo a giocarci, a passarmelo tra le mani e provare ad accendere ma ogni scatto è vuoto, non scatta la scintilla, chissà perché questa frase mi sembra di risentirla.
Grigio metallo come il tuo sguardo, freddo e lucido come i tuoi occhi dopo ogni tuo bacio, definito come i lineamenti del tuo viso dopo ogni tuo sorriso.
Ricaricabile(?),si, ma non trovo il paragone; eppure basterebbe poco per rifarlo funzionare, chissà perché non trovo in te la sua stessa funzione.
E ora mi chiedo se gettarlo o meno, guardo il mare richiamarmi ma non trovo la forza per gettarti, l'ultimo ricordo ritornato spento ma che ha acceso il tuo volto e ora lacrime accarezzano fredde il mio di volto;
Di volta in volta con la promessa di non pensarci, appoggio la mia testa sul sedile in cerca di un appoggio su cui poggiarmi e cercare di non piangere ma la voglia di risposte è tanta, tanto che non faccio altro che non dormire più la notte, avvolto in note di nebbia suonate dal silenzio in cerca di una vibrazione o di un suono, suono la mia conclusione abbracciando chi non mi ha mai abbandonato, abbandonando l'ultimo ricordo nelle sue mani che accarezzano le mie e la sua voce echeggia per consolarmi.
Scendo dall'auto e la tramontana asciuga il bagnato, un ciao e un grazie di cuore a chi ci è stato mentre penso al tuo ricordo che ormai se n'è andato e mi domando a cosa mi ha portato tutto questo, a crescere(?) ma ora che la strada è nuovamente buia, la tua luce dov'è? Che fine ha fatto quella stella, forse si è spenta, scaricata, proprio come quel tuo accendino, chissà perché."

Maister94



"Smetti di cercare tra i pensieri così, tanto è chiaro tutto quello che ho. Se brilla la luce, non spegnermi nella mia voce puoi perderti. Smetti di cercare tra i pensieri così,  tanto è chiaro tutto quello che ho,  se brilla la luce non spegnermi, nella mia voce puoi perderti."
(Ghemon - Non Spegnermi)

mercoledì 14 settembre 2016

Una storia d'amore con il finale.

A tutti capitano le brutte storie d'amore ma l'importante è concludere, fare centro insomma;          e questo è un insegnamento di un grande maestro.

"E avrebbe potuto amarti, oh si che l’avrebbe fatto e forse lo stava già facendo ma ora si ritrova nella vecchia cantina a bere vino per farsi passare la malinconia, maledetta stronza!
Cara stronza, siamo qui io e lui, io gli reggo la testa mentre butta fuori tutto quello che ha bevuto fino all'ultima oncia per ritrovare in fondo al suo barile l’ultima goccia di amore per donartela in cima ad una montagna così alta che la Terra stessa sembrerà insignificante, come te, brutta stronza!
Cara stronza, qui le cose vanno sempre peggio, in una settimana l'ho dovuto riportare io per dieci volte a letto, fa colazione con liquore e sigarette, è così che passa la maggior parte del tempo, in pigiama, aspettando la notte per poter dormire di nuovo, sta proprio giù, sta proprio male, sei stata proprio una stronza!
Un’ultima cosa, cara mia stronza, di occhi come i tuoi ne esistono pochi, di quegli occhi che leggono tra lo spazio non colorato, quegli spazi bianchi che danno libere interpretazioni, li, hai letto ciò che nemmeno si dice a letto dopo l’amore o dopo un bel cannone, ma volevo solo dirti che anche se avessi usato la scusa dell’emicrania, molto probabilmente me l’avresti ugualmente data"

Maister94


"Sono l'uomo più insoddisfatto del pianeta! Per tutta la sera mi fa capire che ci sta e quando la porto a casa mia invece mi da il due di picche. Insomma, se non altro, quando io pianto in asso una ragazza prima le uso la semplice cortesia di andare a letto con lei, si chiamano buone maniere."
(Barney Stinson)

Spirito e Corpo

"A volte è bello sentirsi leggeri e restare a galla sul pelo dell'acqua, qualsiasi suono si spegne, compreso te, è la sensazione più rilassante che conosca, l’acqua ti tappa le orecchie e non senti più niente, solo lo scorrere dell’acqua o il rumore di un’onda, sembra quasi di stare dentro una bolla, questa corrente fredda mi rilassa ogni singola ossa, mi sento rinascere, il sole è alto nel cielo e i suoi raggi camminano sul mio corpo come quando da bambino camminavo scalzo su un prato verde cercando la tana del bianconiglio o più semplicemente un appiglio, o una fune per salire in alto e sentirmi alto, arrampicarsi su per il tronco di questo albero insolito alla ricerca di un nido di rondine con dentro l’uovo misterioso che contiene un sogno, o una sorpresa, da montare e poi accantonare, giocare con l’ombra dei pali della luce, nascondersi dalle nuvole, gridare ai quattro venti di soffiare tutti nella stessa direzione, basta che prendano una decisione, alla svelta magari, il pullman sta per arrivare, ma sono in ritardo, e se lo prendessi al volo? Un salto. Tutto qua, l’unica conseguenza è un possibile schianto, ma va be, tanto non ho mai puntato sulla bellezza, sempre andato di spirito...penso: <<chissà che sofferenza per quelli che vanno di corpo>>"

Maister94

martedì 13 settembre 2016

Le Donne

Credo che ognuno di noi abbia avuto problemi a capire le donne eppure, nonostante tutto, non si riesce a fare a meno di loro.
Hanno quel qualcosa che ci attira a loro, qualcosa di magico, chissà! 
In molti hanno scritto, cantato e dedicato parole alle donne e anche io ho voluto dedicare loro qualcosa, spero vi piaccia.


"E se regalassi una poesia ad ogni donna di cui mi innamoro, forse finirei le parole. Mi innamoro facilmente, basta uno sguardo, una mano tra i capelli, una lingua passata sulle labbra per umidificarle, un movimento dei fianchi, qualsiasi cosa mi fa innamorare delle donne. Ma c’è una cosa che più di tutte mi fa impazzire, qualcosa di indescrivibile, qualcosa di non visibile, quel gesto, quel suono che nessuno può sentire, quell'armonia che fa battere forte il cuore nel petto, non posso pronunciare il nome, non posso dirvelo, è qualcosa di estremamente personale e soggettivo, ma do per certo che ognuno di noi abbia qualcosa che lo faccia impazzire, ecco la pazzia, divento pazzo solo a vedere quelle linee, quelle curve, il tutto mi fa innamorare, non è qualcosa di fisico, è qualcosa che gioca col detto “vedo non vedo” e questo succede quando, una mano invisibile, passando di li, apre le tende rosa per far entrare la luce che brilla come la scintilla che si accende ogni volta che incrocio quegli occhi"



Maister94




"Donna: l'angelo ingannatore. L'ha detto Baudelaire.
Donna: il più bel fiore del giardino. L'ha detto Goethe.
Donna: femina maliarda. L'ha detto Shakespeare.
Donna: sei tutta la mia vita. L'ha detto un mio amico ginecologo.
Sì, secondo me la donna e l’uomo, sono destinati a rimanere assolutamente differenti. E contrariamente a molti io credo che sia necessario mantenerle se non addirittura esaltarle queste differenze. Perché proprio da questo scontro incontro, tra un uomo e una donna, che si muove l’universo intero.
All’universo non gliene importa niente dei popoli e delle nazioni, l’universo sa soltanto che senza due corpi differenti, e due pensieri differenti, non c’è futuro."
(Giorgio Gaber - Secondo me la donna)



Flussi di Pioggia Acida.

A volte capita di passare notti insonni e di mettersi a riflettere così tanto che le parole sembrano scriversi da sole.
Sono quelle notti dove magari ti prende male e fai un brutto viaggio.
Ma sapete qual è il bello dei brutti viaggi? Che finiscono.

"Un'altra notte manca l'aria, un'altra notte appresso alla mia smania, appresso ai grossi paradossi che non calmo con un'altra canna, calma! La mia nemesi sorride perché sa che siamo uguali e sa leccarmi le ferite, guarda! Degli umani ne ho la nausea, la causa non serve più cercarla se non so accusarla, il fatto è che la mente è un'arma e imparerà a spararti contro se non trovi contro cosa scaricarla"
(Mezzosangue - Nichilismo)

Drawing by Annamaria Alessio


"Pioggia acida che cade, dilania la mia pelle celere come gli artigli di Ade, strappa la mia anima dal mio corpo lasciando un vuoto, siamo materiale da dinamismo, l’unica cosa che non si può eliminare è il tempo, persi tra gli angoli di figure euclidee con la paura di gridare al mondo le nostre idee, cado dal trono ma rimango un re di un mondo fatato che ho distrutto dandogli fuoco come Nerone, gioco sporco, prevedo il mondo, onnisciente senza terzo occhio illuminato dalla luce di una lampada che fa da compagna quando la notte porta domanda e comanda di scrivere per darle una risposta che l'appaga, socialmente fobico ma non è la misantropia a farmi odiare il genere umano, a tratti satanico nei miei pensieri e nostalgico se penso a ieri ma con lo sguardo ad un futuro triste e prevedibile da affrontare e cambiare, l’amicizia è l’unica cosa da conservare, stare a casa fa male se il materasso sa di chiodi e tu non sei un fachiro, pungente quanto basta da lasciare buchi sulla schiena che fanno uscire l'odio, la sofferenza e il catrame sotto forma di sangue, polmoni neri e fegato che esplode, ancora in piedi nonostante pensieri di morte, depresso in modo unico, mai uguale ad altri sempre stato bipolare, felice e triste allo stesso tempo quando compenso il fatto di essere stato tradito con tagli sulle vene per tirare l'attenzione sulla lotta tra gli emisferi che parlano da soli e comandano i pensieri, dimmi dov'eri quando la mia maschera cadeva e mettevo a nudo la mia essenza, dimmi dov'eri quando la luce mi ha bruciato dentro, dimmi dov'eri quando gridavo in silenzio, dimmi dov'eri quando ogni porta era chiusa ed io ero fuori al freddo, dimmi dov'eri quando ho teso la mano, dimmi dov'eri quando non mi hai afferrato, volevo solo essere salvato. 
Ora la pioggia mi ha sommerso e inizia il sonno eterno."

Maister94

lunedì 12 settembre 2016

Trip di Bellezza

A volte può capitare che una notte passata con una persona valga più di una relazione di tre anni anche se ciò che accade coinvolge solo in quell'istante.

"L'estensione del tempo è relativa, señorita, è stata roba di una sera ma per una falena l'amore di un'intera vita"
(Articolo 31 feat Rosana -  Non So Cos'è)


"Ti ricordi quei baci alla stazione, seduti su quella panchina, a lasciarsi a quella sensazione, senza troppa timidezza, abbracciati come quella mattina, tu dormivi aggomitolata, io e la mia insonnia come compagnia, ti osservavo sai mentre dormivi, stando attento a non svegliarti, ho scattato una fotografia, la tengo nascosta in camera mia, quella bellezza non si condivide mica, sei una rarità caduta dal cielo e io che sono così patetico, mi chiedo ancora come sia stato possibile tutto questo, tu con quel tuo movimento così sensuale come un passo di tango tutto il contrario del dolore del taglio sul mio metatarso, ma la magia non è stato l’atto carnale in se, quanto aver passato quella giornata con le onde che facevano da sottofondo musicale e vedere il sole albeggiare e illuminare quella tavola azzurra che è il mare e sapere che dietro di me c'eri te con gli occhi chiusi probabilmente intenta a sognare ma per me che non ho dormito, ho fatto lo stesso un sogno, sei stata tu così bella e reale che nemmeno sotto acidi potrei immaginare"
Maister94
Drawing by Francesca Colluto 

domenica 11 settembre 2016

Coccinella


Vidi una coccinella un anno fa a Putignano, ore prima del concerto di Mecna fuori dal Kode_1 e quel giorno mi portò fortuna perché mi fece vivere una bellissima esperienza; quel giorno ci salutammo dicendoci "alla prossima".
Il caso volle che mesi dopo dalla finestra della mia camera entrò una coccinella e si posò sulla mia mano e da come si muoveva mi dava la sensazione che lei mi conoscesse.
Questo è quello che poi è uscito da quella singolare esperienza.




"Una coccinella entrò dalla finestra come il vento, e si posò sulla mia mano come un soffio che accarezza il cielo, rimase ferma qualche attimo prima di iniziare ad esplorare ,quel mio palmo di mano per lei grande come il mare, scalò le nocche come grandi montagne, arrivò fino a sopra il dito, il punto più alto in cui potesse arrivare, mi guardò e mi disse senza parlare “Sono tornata a portarti un altro poco di fortuna, per un po’ niente andrà più male, ora portami fuori che voglio volare”, e così mi avvicinai alla finestra mentre la facevo giocare, un attimo ancora e avrebbe iniziato a viaggiare, aprì le ali rosse e andò, chissà dove, ma sono sicuro di incontrarla nuovamente, magari fra un po’ di mesi o fra un paio di vite, in una campagna o nel traffico di una città, l’importante è saperla vedere e lei poi su di te si poserà, la dea bendata non bacia ma vola come una coccinella sulla tua guancia"

Maister94

Soffocare


Quello che leggerete è un modo particolare di presentarmi.
Mi chiamo Antonio Esposito, in arte Maister94, e sono uno scrittore in erba.

"Questa esperienza per qualcuno potrebbe essere anche un semplice esperimento, è stata scritta nei momenti che seguono e precedono di poco il sonno, usando quel lessico da narcolettico, quel narcolessico" 
(Dargen D'Amico - Nostalgia Istantanea)


"Hai presente? No, era passato o almeno credevo, quel senso di vuoto come quando sogni di cadere, è come un serpente che ti stringe e che ti morde la mano, perversioni sessuali di un'altra dimensione, soffocato da questo peso che mi blocca le corde vocali, non riesco nemmeno a fischiare, ma che brutta sensazione, vorrei svegliarmi ma non riesco, riflesso allo specchio non rifletto me stesso, una visione distorta, un volto in decomposizione, uno spirito in gabbia dentro un castello rosa senza finestre sbarrate, pieno di imperfezioni per definirsi uomo, ed è strano quanto invece si cerchi il contrario, ed è palese che se avessi avuto superpoteri non sarei finito appeso, non mi sarei sacrificato per poi essere rimpianto. E c'è chi vorrebbe vivere per sempre ma lo strazierà il dolore della morte altrui, non è mica facile smettere di far scendere lacrime dal cuore. Uhm cuore, un tempo ero alla ricerca di qualcosa, in cerca di un viaggio straordinario come nei videogames, essere scelti per caso dal fato e di lottare demoni salvando un mondo che mi avrebbe chiesto scusa e poi ringraziato ma se ci penso l'ultimo uomo che ha lottato per l’umanità non è stato graziato.
E non mi sarei alzato dopo tre giorni, ho la schiena a pezzi, lasciatemi riposare e dite a mio padre che presto l'andrò a trovare, anche se prima dovrei trovare il coraggio di parlare, raccontargli i miei dubbi o come la penso, sogno un padre che capisca il mio sentimento e che mi dia un consiglio quando capisce che sto mentendo. Cinque dita in più fanno tanto, basta che non mi lasci sulla guancia il calco.
Provo ad immaginare un’ambientazione diversa e più concreta, senza privatizzazione della vita, un mondo da esplorare, cavalli da cavalcare, praterie infinite e grotte misteriose che racchiudono antichi tesori e messaggi criptici da svelare, ma la realtà non è poi così diversa è solo che è stato quasi tutto fatto è vorrei essere nato in un'epoca diversa, ma prima devo inventare una macchina del tempo anche per recuperare quello perso.
Ma per ora accetta il mio invito a cena, odio mangiare e cucinare da solo, ho bisogno di una voce di sottofondo, del rumore del parlare quindi accendo la TV e vedo gli altri farlo così mi sento meno emarginato ed è strano che uno come me cerchi il dialogo, io che fino a 16 anni non avevo nessuno e non parlavo, ma qualcosa ce l'avevo, stava dentro la mia testa e l'allenavo ogni giorno davanti a uno schermo con un controller in mano, cambiavo il nome al personaggio dando il mio, mi immergevo in quella fantasia e vivevo una vita che volevo fosse mia. Potrei affermare di aver vissuto a intermittenza per un po’ di anni perché quando si spegneva quel mondo tornavo ad essere nessuno, la realtà non era interessante, il telefono non squillava, nessuno mi cercava. Ma quella vita aveva un senso di vuoto, avevo la sensazione di essere solo anche passando accanto a 200 persone, o non mi volevano vedere o non esistevo, per sicurezza mi forgiai un’armatura e mi rinchiusi dentro, con un 31 come scudo e un'ascia come arma, facendomi avanti e recitando una vita come le maschere a teatro. Chi ero mi chiesi, ma non trovai una risposta, iniziai a fare cose per farmi vedere, cose che piacevano alle altre persone facendole piacere a me, ma questo andava bene solo se stavo con loro, mi abituai a quella sensazione, crescendo nel mio bozzolo in attesa di aprire le ali e mostrarmi per ciò che sono, ma ogni tanto mi manca guardarmi realmente allo specchio, ho troppa paura di togliere la maschera, certe sere lo faccio al buio e una strana sensazione mi invade ma mi fa sentire bene, cos'è mi chiedo, è la voglia di essere me stesso, una farfalla timida dalle ali nere in volo di notte o una falena in cerca della sua prima volta d'amore? Proprio non lo so, provo a capire ma mi è difficile, una vita rinchiuso ma con tanta voglia di fuggire, l'uomo è in un videogames da quando è nato altrimenti non si spiegherebbero certe assurdità, visioni nell'immaginazione di una mente alienata in cerca di notorietà, ognuno ha creato un mondo all'interno di sé, forse sono stato creato a mia volta, e se fosse davvero così chiamatemi Dio, non perché sono immortale ma perché vi ho creato senza bagnare nessuno, da qualche parte qualcuno si sta divertendo con noi, muove fili invisibili o preme qualche pulsante, e sono sicuro che sia il giocatore più bravo mai esistito, prova a te a controllare sette miliardi di joystick contemporaneamente, senza contare gli animali e le piante. Povera natura, si è dovuta adattare a noi rovinandosi o facendosi rovinare eppure nessun albero ha mai fatto ricorso o una denuncia per maltrattamento, sembra ironico ma non lo è, immagina come vivremmo bene se a governare il mondo ci fosse un albero gigante che infila le sue radici nel pianeta senza prosciugarlo prendendo solo quello che gli serve per mantenersi in vita. Lo so che non potrebbe succedere, il dono del pensiero e del giudizio e stato donato solo a noi, si dice, da un essere che nessuno ha visto o da degli alieni sadici, si perché pensare troppo fa essere tristi e questo fa male, e noi siamo un popolo di pensatori masochisti e godiamo nel sentirci male, a volte anche vedere uno che sta male ci fa sentire meglio, siamo anche masochisti passivi(?).
Voglio essere rapito dagli alieni e lasciarmi tutto questo alle spalle ma rischio di essere rinchiuso dietro a delle sbarre, affetto da una pazzia apparente che è solo voglia di essere e non di apparire, siamo attori tristi e finti senza palcoscenico che girano in strada creando una vita da poter raccontare perché senza gli ascoltatori e le attenzioni a cosa servirebbero queste storie.
Abbiamo tutti un tatuaggio dalla nascita solo che non lo vediamo o meglio, lo si scopre alla fine di questo viaggio o forse all'inizio quando chiudi gli occhi e non li riapri più? Vita è morte sono due lati della stessa medaglia ma è un paradosso come “è nato prima l'uovo o la gallina?” quindi “prima si è vivi e poi morti o prima si è morti e poi vivi?”
Ma adesso basta farsi seghe mentali, ho voglia di godere e perdere la vista, quindi vado, con permesso, se mi cercate sono chiuso nel cesso."

Maister94