giovedì 27 luglio 2017

Luisa e i Cantanti Preferiti

Scogli sulla schiena sin da quando era bambina, Luisa col corsetto che la distingueva dal resto, cercava di stare in piedi ma cadeva a terra come quando inciampi nel vento o ti fanno uno sgambetto.
Concerti visti dal basso, come quando piangi ma nessuno vede le lacrime, come nei ristoranti dove non arrivano complimenti a chi ha lavato il piatto.
Luisa si malediceva, piangeva, sognava una vita in piedi per vedere i sorrisi dei suoi cantanti preferiti, così un giorno si mise in lista d'attesa, in lista per farsi raddrizzare la schiena.
Il medico le disse di pensarci due volte e di essere sicura ma Luisa ci pensava già da troppo tempo che mise la firma prima ancora che stampassero il documento.
E col rischio di rimanere paralizzata, affrontò la delicata operazione con il quale avrebbe visto la propria vita migliorata e per farsi coraggio si ripeteva “meglio rischiare con la possibilità di riuscirci che vivere una vita condannata”
Ora sono passati anni, Luisa si tocca la cicatrice e sorride, sente dentro di sé il freddo dei metalli, a volte ci scherza, a volte ci pensa, ma non ha più vergogna e mostra con orgoglio la sua cicatrice sulla schiena, ora sta in piedi senza problemi, ora poga ai concerti, ora vede sorridere alla sua stessa altezza i suoi cantanti preferiti.
Maister

giovedì 6 luglio 2017

Inception

Ho camminato in un mio sogno, l'ho esplorato come fosse il mondo, cercando il luogo più nascosto, lontano dallo sguardo del mio occhio, li ci ho trovato una cassaforte, il bacio è la combinazione, all'interno ci ho messo un'idea rappresentata da un oggetto, un innesto, come di Caprio in Inception.
Ricordo che stavamo svarionando stesi fisicamente sul letto, ma con le nostre menti altrove, attraversavamo il deserto a bordo di un cammello, sopportando il caldo del sole e il freddo della notte, ma non stavamo affatto male, stesi su quella sabbia che se ancora ci penso, che fastidio porco cane, ma tutto era superficiale, ti abbracciavi a me e mi indicavi le stelle, ma io abbassavo lo sguardo e guardandoti ti dicevo “non ho bisogno di alzare gli occhi al cielo, la stella più bella la tengo qui accanto e sei te”, quanto ero smielato e banale.
Poi ti addormentavi e ti ammiravo in silenzio mentre sognavi, respiravi al ritmo del vento, sembrava quasi che lo creassi tu dall' interno.
E intanto la notte passava e io non prendevo sonno perché aspettavo l’alba per dedicartela, ho sempre pensato fosse più bella del tramonto perché rappresenta la nascita e non la morte del giorno.
E alle prime luci, l'aria fresca mi accarezzava la faccia, una sensazione piacevole e strana meglio che versarsi in testa l’acqua.
Ti svegli, è già tutto pronto, alla ricerca di un’oasi, partiamo, mi stringi forte, cavolo, questa sensazione scalda più del sole.
L'innesto ha funzionato a dovere, la trottola gira ancora, per ora è ancora un sogno, ma prima o poi si avvererà, lo tengo impresso nella memoria, è una promessa.

Maister