giovedì 29 giugno 2017

L'Ultimo Monologo

Ed è così che iniziò il suo monologo, con un tonfo sordo da peso morto, con il silenzio in sala che crea un’atmosfera da attesa, mosse il suo primo passo verso il baratro della platea, la luce negli occhi che illumina quel viso stanco di chi dorme poco e che pensa tanto, quella sedia al centro del proscenio lo chiama invitante come una mantide, lui si sente nudo e vulnerabile e ha puntato il suo guadagno nel dado di una chiromante. 
La notte piange e non sa più che fare, non gli è rimasto più niente eccetto un amore teatrale il quale non placa la sua fame e sono mesi che tira la cinghia, viso glabro e magro, provò a riemergere dal liquido di una bottiglia ma fu vano, allungando la sua mano trovò soltanto un cappio e con lo sguardo di chi ha coraggio gli diede una carezza e un bacio e recitò il suo miraggio, si fece forza e fece quel gesto estremo, chiudendo il sipario sotto i silenziosi applausi del suo ultimo atto scenico.

Maister






















venerdì 23 giugno 2017

Quella Scuola Vicino alla Benzina

Eravamo cavalieri, non ricordo quanti ne tanto meno chi, persi tra i ricordi scruto volti di cui non ricordo i nomi, facce familiari di piccoli bambini, amici fino a quel giorno, di un caldo primaverile che sembrava stessimo dentro un forno.
Quel giorno si festeggiava, si giocava ma dentro una lacrima, i più grandi che sapevano ma che fingevano, noi uniti come sempre, a ridere e a scherzare senza preoccuparci che qualcosa stava per cambiare.
Ma cosa importava allora, ignari del mondo che c'era davanti, sicuri di sedere il giorno dopo negli stessi banchi, sicuri di salutarci ancora alla stessa ora.
E invece la sveglia il giorno dopo suonò prima, più presto rispetto alla solita mattina, tante valigie in quelle piccole stanze, gli armadi vuoti e le pareti spoglie, gli occhi lucidi, gli ultimi saluti dei vicini, dei cugini, di Angela e di Giusi, degli zii, degli amici di papà, le lacrime di Zichici, la Fiat bianca pronta a partire, le mia domande che facevate finta di non sentire, la partenza, “fai ciao ciao a Trapani”, eppure speravo di tornare a scuola l'indomani.
E ora che son passati 16 anni vedo voi che siete rimasti legati o comunque che avete un qualche legame, mentre io ho perso per sempre i vostri contatti, sparendo dai vostri ricordi o almeno in parte, e chissà quando i cavalieri ritorneranno a parlare, chissà quando ci incontreremo nuovamente, chissà quali memorie riemergeranno dagli angoli scuri della nostra mente, ci ritroveremo tutti in quella scuola vicino alla benzina, davanti all'entrata come il primo giorno di scuola senza zaino ma con tanta voglia di riprendere da dove si era lasciato, senza aver nessun rimpianto, con la spada sguainata verso l'alto, carichi di risate e di avventure da recuperare e da fare.

Maister


In ricordo di quel piccolo periodo di vita passato in Sicilia, alla scuola materna, al primo anno di scuola elementare e a quell'ultimo giorno passato in quella scuola vicino alla benzina.






domenica 18 giugno 2017

BonaSciana

È sera, esco di casa, inizia la serata e per prima cosa raduno la squadra!
Per primo chiamo Federico ma come al solito non risponde al telefono forse ha il silenzioso, allora chiamo Davide, il suo migliore amico, ma nemmeno lui risponde.
Me li immagino sul divano davanti alla TV che si sono dimenticati dei cellulari!
Il tempo di cambiarmi e sto già al bar!
Donatello per cortesia dammi una birra, è sabato e sto cattivo!
Da dietro sbuca Gloria che mi saluta con un sorriso, accompagnata dalla sua migliore amica Sabrina che urla perché anche lei ha voglia di far casino!
Alfredo da dietro il bancone è contento di vederci, è anche contento perché sarà un po’ merito suo se sta sera ce ne torniamo a pezzi!
Ordiniamo il primo giro di cicchetti, la serata inizia alla grande tra vodka, rum e gin tonic e nel frattempo Federico e Davide ci hanno finalmente raggiunti e stanno carichi, dicono che hanno fatto tardi perché il prosecco li ha sfidati!
Intanto la festa continua ed è arrivato pure Otello dopo aver passato il preserata con la sua tipa, si prende una birra e si butta con noi nella mischia.
Dalla finestra vedo parcheggiarsi un doblò, è Giammarco che corre al bancone, vuole recuperare perché non è ancora ubriaco!
A sorpresa arrivano pure Ciccio e Bramato che stanno già in stato avanzato!
Dal nulla sbuca Walter, tutti a salutarlo, cazzo quanto tempo fratè, prenditi una cosa da bere e vieniti a sedere che qui la situazione degenera e tu devi far parte del degenero!
Siamo proprio tutti in questa fantastica serata, la sciana è delle migliori come il locale, Bonasciana! La musica qui suona sempre alta, anche durante la settimana si fa casino fino all’alba, sotto le casse a ballare dalla techno al reggae, è indifferente! Tanto facciamo tutti la stessa mossa con la testa, su e giù come l’alcol che sale e scende ma che ci prende bene, non arriva mai la fine, dalla porta siamo noi gli ultimi ad uscire, saluto tutti, ma qui abbiamo ancora voglia di ridere.
“Donatello facci fare un ultimo giro” ma ha già abbassato la serranda! E va bene dai, andiamo, che fantastica serata, domani ne arriverà un’altra e spero che la situazione sia sempre di bona sciana, ci becchiamo fra nemmeno 24 ore, ora tutti a casa, buonanotte.

Maister













giovedì 8 giugno 2017

Pioggia di Maggio

Drawing by Haru

Maledetta pioggia di maggio che mi fa diventare romantico, guarda come sono cambiato, guarda cosa sto facendo per cercare l'altra metà, sono arrivato a cercarla pure nei peggiori bar. Perché l'amore è un’occasione e non un sentimento occasionale, un treno che prendi insicuro mentre lasci il tuo paese e sai che presto potresti stare male ma il brivido della scoperta ti fa andare avanti anche se le prospettive sono mezze lune con le punte in giù, pianti, percorsi pieni di ostacoli, botole che si aprano mentre stai camminando! Sono solo lievi ferite e piccole cicatrici che ti porteranno vittorioso al traguardo nonostante la profondità di qualche taglio, tu mettici il sale e sopporta l’interminabile bruciare, solo chi sta bene con se stesso poi può amare, una legge naturale che non puoi sviare trovando una persona con il tuo stesso disagio sociale, problema mentale del costante ricercare sensazioni e sapori che fino ad oggi sono stati solo occasionali, attrazione di opposti o scintille tra simili, in ogni caso basta che non siano compromessi perché l'amore non è l’accontentarsi, non basta non rimanere soli per sentirsi amati. 
Ed ora che hai imparato a resistere al dolore e come reagire ad ogni delusione, togliti dal bancone e risiediti dietro un banco ed impara a gestire nuovamente l'amore, è ansia da prestazione prima della recitazione, freddi con il mondo, con i sentimenti congelati come il Polo, ma ad un tratto la temperatura sale e si scioglie il ghiaccio e non è colpa del riscaldamento globale, è che se si avvicina qualcuno si inizia a morire di caldo, e se lascerai a digiuno questa fiamma ti spegnerai diventando cenere che con un soffio di vento verrà spazzata! 
Non indugiare, non aspettare.
L’amore arriva ma in maniera casuale.


Maister

giovedì 1 giugno 2017

Pensieri di fine Inverno

A volte ancora mi chiedo “Perché certe cose accadano”, forse dovrei fare come Bassi, fregarmene ed andare avanti, come lui vivendo giorni matti, quando credevi che gli amici ci sarebbero sempre stati, ma andando avanti quanti ne hai visti fermarsi? Quanti li hai visti cambiati? Il tutto da un giorno all'altro, ma che cazzo! Forse avrei dovuto non affezionarmi così tanto ed usarli solo per svago, ma questo non sono io, non mi rispecchio, ingoio e mando giù chiudendo il fastidio dentro, e forse mi si nota in faccia quando qualcosa non mi va a genio, c’è chi mi chiede “come va?” ma alle mie risposte sto attento, attento a non far trasparire un’opinione un po’ troppo spinta, metto a freno la lingua ma solo io so quanta forza metto sui tasti di una tastiera con le sole dita, e soffro rileggendo questa rima.
Avanzano gli anni e noto sempre più che tutti i legami sono come avanzi, se non si ha niente si usano quelli e si tira avanti, ma bisogna ricordarsi che prima o poi andranno a male, nonostante il freddo del frigo la muffa prima o poi compare, e fa male vedere quelli che consideravi fratelli fare la fine che non ti aspetti, chi perde la testa per una ragazza, chi si rinchiude nella quotidianità, chi si allontana, chi vorrebbe ma non può perché vive in un’altra città, e poi c’è chi come me sogna di stare ancora nello stesso tavolo a bere, tutti insieme, come ho sperato che fosse per sempre.


Maister