"A volte è imprevedibile, la situazione che si crea, sembra
di scendere le rapide affrontando una marea, ridimensiono nuovamente il mio
mondo, e dire che ti avevo fatto spazio ma adesso tutto ciò che ho di te è
racchiuso in un angolo, una parentesi nel racconto del diario, abbiamo
preferito bruciare come meteore e adesso stendiamo questa cenere e la tiriamo
su dal naso perché l’effetto dei ricordi ci trasforma ancora in uno schiavo,
scappo ma poi ci ricado, cerco la pace ma lo faccio armato, indosso un’armatura
di acciaio temperato e come arma ho questa mano che impugna l’elsa della penna,
scrivo di questo mondo che mi appare in sogno e mi ci immergo perché li mi
sento al sicuro, lontano dal corvo, lontano da queste mura fredde dove regna il
silenzio dettato da un dittatore, dove il mio pensiero viene schiacciato da un
rullo compressore, quante bugie dette per non aggravare la situazione che si
sono tramutate in una croce, ho tolto solo pochi chiodi ma sono ancora appeso,
non mi basterà una vita per spiccare voli e sentirmi leggero, vomito di qua e
di là per lasciare segni di me in questo sentiero, per ritrovare la via qualora
volessi tornare indietro!
Scrivo parole per arredare le pareti adesso vuote, lasciate
rovinate dal nastro adesivo delle tante fotografie sparse che ritraevano
qualcosa di eccezionale, le ho cancellate, fatte a mille pezzi, ma ritornano
come forfora tra i miei lunghi capelli, compagni di questi ultimi quattro anni
che hanno assorbito tutto lo stress riuscendo comunque a crescere.
“C’hai talento”, “Mi hai fatto commuovere”, “Se vivessi al
nord, con le cose che scrivi avresti un seguito”, sono frasi che mi sento dire
da qualche stretto amico che forse non ha capito che il mio non è un modo per
emergere ma un modo per chiedere aiuto, come una scritta sul muro, uno sfogo
sempre più puro.
E non so se questa strada mi porterà a casa, e non so se
questo impegno mi porterà uno stipendio, e non so nemmeno cosa mi succederà
domani quindi poco importa se uso i piedi invece che le ali, tanto io volo uguale,
lontano da tutto sto male e finché ci sarà la poesia nelle mia dita io non la
smetterò, e lo scrivo ancora una volta che magari poi mi dimentico, magari un
giorno questi sogni poi si avverano"
Maister94
Con questa ci salutiamo per un po' di tempo.
Come per la musica, anche la scrittura ha bisogno di tempo per nascere nuovamente.
Ho abbastanza materiale da fare pubblicazioni fino a Settembre ma ho bisogno di mettere in pausa e chiudere il primo capitolo del blog.
Vi lascio con la pubblicazione numero 42, e non è un caso che la prima parte si chiuda con questa.
Continuate a leggere perché quando tornerò si aprirà il secondo capitolo e vi voglio trovare pronti.
Vi attendono mille sorprese.
A presto.