giovedì 2 febbraio 2017

Insonnia Sognante

"A volte è imprevedibile, la situazione che si crea, sembra di scendere le rapide affrontando una marea, ridimensiono nuovamente il mio mondo, e dire che ti avevo fatto spazio ma adesso tutto ciò che ho di te è racchiuso in un angolo, una parentesi nel racconto del diario, abbiamo preferito bruciare come meteore e adesso stendiamo questa cenere e la tiriamo su dal naso perché l’effetto dei ricordi ci trasforma ancora in uno schiavo, scappo ma poi ci ricado, cerco la pace ma lo faccio armato, indosso un’armatura di acciaio temperato e come arma ho questa mano che impugna l’elsa della penna, scrivo di questo mondo che mi appare in sogno e mi ci immergo perché li mi sento al sicuro, lontano dal corvo, lontano da queste mura fredde dove regna il silenzio dettato da un dittatore, dove il mio pensiero viene schiacciato da un rullo compressore, quante bugie dette per non aggravare la situazione che si sono tramutate in una croce, ho tolto solo pochi chiodi ma sono ancora appeso, non mi basterà una vita per spiccare voli e sentirmi leggero, vomito di qua e di là per lasciare segni di me in questo sentiero, per ritrovare la via qualora volessi tornare indietro!
Scrivo parole per arredare le pareti adesso vuote, lasciate rovinate dal nastro adesivo delle tante fotografie sparse che ritraevano qualcosa di eccezionale, le ho cancellate, fatte a mille pezzi, ma ritornano come forfora tra i miei lunghi capelli, compagni di questi ultimi quattro anni che hanno assorbito tutto lo stress riuscendo comunque a crescere.
“C’hai talento”, “Mi hai fatto commuovere”, “Se vivessi al nord, con le cose che scrivi avresti un seguito”, sono frasi che mi sento dire da qualche stretto amico che forse non ha capito che il mio non è un modo per emergere ma un modo per chiedere aiuto, come una scritta sul muro, uno sfogo sempre più puro.
E non so se questa strada mi porterà a casa, e non so se questo impegno mi porterà uno stipendio, e non so nemmeno cosa mi succederà domani quindi poco importa se uso i piedi invece che le ali, tanto io volo uguale, lontano da tutto sto male e finché ci sarà la poesia nelle mia dita io non la smetterò, e lo scrivo ancora una volta che magari poi mi dimentico, magari un giorno questi sogni poi si avverano"


Maister94



Con questa ci salutiamo per un po' di tempo.
Come per la musica, anche  la scrittura ha bisogno di tempo per nascere nuovamente.
Ho abbastanza materiale da fare pubblicazioni fino a Settembre ma ho bisogno di mettere in pausa e chiudere il primo capitolo del blog.
Vi lascio con la pubblicazione numero 42, e non è un caso che la prima parte si chiuda con questa.
Continuate a leggere perché quando tornerò si aprirà il secondo capitolo e vi voglio trovare pronti.
Vi attendono mille sorprese.
A presto.