"È un cielo stellato e cade pioggia sull'asfalto, il freddo taglia la pelle aprendo le vene da cui cola sangue e assenzio verde, la musica reggae mi diceva di liberare la mente, mi sono lasciato trasportare da queste onde sonore, il mio corpo e il tuo corpo ballavano scoordinati ma l'uno completava il movimento dell’altro tipo il muoversi di un serpente, una sensazione strana, qualcosa di mistico che ci legava, ma brucia e scoppia tutto come un ritorno di fiamma, una battaglia senza speranza, un castello di rabbia, una certezza di sabbia spazzata via da un’onda di mareggiata.
È su questo terrazzo che salgo quando il rosso si fa denso, quando dentro brucia rabbia come fuoco dell’inferno, dove nessuno può disturbare, così in alto che potrei prendere a calci il cielo, così in alto da poter urlare il mio odio al mondo intero.
Sempre affrontato da solo i miei attimi di debolezza, ma non mi scorderò di quella sera quando scoppiai in lacrime e di fianco avevo due donne che hanno alleviato questo dolore con una carezza, un piccolo gesto che è valso tanto, e anche se copro questi occhi mentre lacrimano, in cuor mio sto studiando un modo per dirvi “vi ringrazio”.
E quel giorno ho ascoltato la storia di un uomo e del suo peso, del dolore che prova ogni volta che si tocca il fegato, è un uomo in cerca di redenzione, un gesto nobile è quello che lo spinge ad andare avanti anche se dovesse rompersi fino all'ultimo osso, fino a donare tutto il midollo.
Ognuno vive una sua guerra personale, lacrimando lacrime più dense del normale, è una questione di soggettività ma ho imparato che basta parlare per capire che terzi stanno combattendo gli stessi demoni ma con nomi differenti, basta parlare per mandare via questi pensieri, basta parlare e dopo qualche ora torna la serenità, bisogna accettare il buon umore, sola se condivisa è vera la felicità"
Maister94